Lab Emotional Intelligence (“LEI”): terapia emotiva nel paziente psichiatrico

Lab Emotional Intelligence (“LEI”): terapia emotiva nel paziente psichiatrico
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CATEGORIA: Salute e prevenzione

PERCHÈ VOTARE L'IDEA?

Per favorire una crescita emotiva in persone con disagio psichico nei quali a
causa della loro condizione clinica e esperienziale spesso prevalgono
distorsioni o esagerazioni con eccessiva sofferenza emotiva e conseguenti
ridotte capacità sia di relazionarsi a sé e agli altri sia di gestire la propria vita
quotidiana. E’ un progetto che li incoraggia ad identificare le proprie emozioni,
il proprio disagio, grazie anche a esperienze di apprendimento e condivisione
in gruppo e il costante monitoraggio offerto dai terapisti.
Imparare a comprendere e a gestire le emozioni, proprie e altrui, aiuta a non
averne paura, ad evitarle e a viverle appieno. Un’emozione respinta o non
accettata si tramuta in azioni che ci allontanano da noi stessi e dalla
consapevolezza di ciò che siamo. Compito per la qualità umana e relazionale
è saper riconoscere le differenze e valorizzarle come risorsa, facendo leva su
ciò che vi è di sano e non sulla patologia.

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IL TEAM



Una psicologa esperta di neuropsicologia, specializzanda in psicoterapia,
promotrice e coordinatrice del progetto e un gruppo di terapisti della
riabilitazione psichiatrica per la gestione delle attività.
La nostra esperienza ci insegna che molte difficoltà comportamentali ed
emotive in pazienti con disagio psichico quali l’aggressività, l’insicurezza, la
confusione e le paure sono spesso dovute alla loro incapacità di riconoscerle,
denominarle e saperle affrontare. Per questo si è pensato ad una «didattica
emozionale» che grazie ad interventi mirati in un clima di coinvolgimento
attivo, ci aiuti a comprendere in quale misura le emozioni possano trasformarsi
in risorsa per la formazione di adulti fragili e vulnerabili, la cui dimensione dei
propri desideri e della propria progettualità futura può spesso risultare
severamente compromessa.

L’IDEA IN POCHE PAROLE



Intervento multi-modale di tipo attivo che coinvolgerà gli utenti in esperienze di
condivisione e di relazione secondo precisi moduli didattici.
Strumenti: lezioni frontali, brainstorming, role-playing, schede didattiche,
simulazioni, filmati, laboratori artistici. Le attività in 5 punti:
1. Dizionario delle emozioni: cosa sono, da dove arrivano, quali sono, chi-cosa le
genera, a cosa servono, etc.;
2. Segnali emotivi: come riconoscerli ed esprimerli attraverso il linguaggio e il
comportamento non verbale;
3. La ricerca emozionale: come individuare e modulare le emozioni nella vita
quotidiana e in particolare in situazioni associate ad elevato stress-emotivo;
4. Problem solving nelle relazioni: come favorire decisioni consapevoli e
responsabili in relazione a sé e agli altri.
Per la valutazione pre-post intervento: test, griglie di osservazione e
osservazione diretta, colloqui individuali, diario tenuto dall’utente per un controllo
dei propri vissuti emotivi, compiti assegnati al gruppo.

A CHI SI RIVOLGE L’IDEA



Destinatari diretti:
Persone con disabilità psichiatriche gravi e di lunga durata
Operatori del centro di Psichiatria.
Destinatari indiretti:
Famiglia
Comunità.

CHE OBIETTIVI HA L’IDEA DA QUI A UN ANNO?



• Favorire la capacità di comprensione delle proprie e altrui emozioni in un gruppo
di persone con disagio psichico afferenti al Dipartimento di Salute Mentale;
• Offrire la possibilità agli utenti coinvolti di imparare a modulare le emozioni
riducendo comportamenti a rischio, stati ansiosi e/o depressivi, comportamenti
istintivi e aggressivi;
• Ridurre l’isolamento e le conseguenze della stigmatizzazione sociale creando
spazi di confronto e condivisione (prevenzione);
• Potenziare la conoscenza di sè, incrementando il livello di autostima personale e
il rapporto empatico con i propri caregiver (cura);
• Promuovere e divulgare i risultati nella comunità (educazione).


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