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Se Bastassero una X e un Y…

TIPOLOGIA:  culturale/pedagogico, prevenzione, supporto/assistenza

3685 voti totali

PERCHÈ VOTARE IL NOSTRO PROGETTO?

  • Perché riteniamo importante circoscrivere le differenze, alla sola diversità genetica, esistente tra X e Y.
  • Perché siamo capaci con la nostra associazione di far incontrare in carne ed ossa giovani e adulti, che spesso tendono ad isolarsi e a non comprendersi.
  • Perché vogliamo utilizzare i linguaggi espressivi interculturali che sanno raccontare meglio i giovani. Noi giovani siamo il punto di partenza per il cambiamento.
  • Perché la nostra attenzione si concentrerà e prenderà in esame anche il punto di vista maschile: la violenza sulle donne è un problema sociale, non di genere.

ABSTRACT
Il nostro progetto si prefigge l’obiettivo di raggiungere e catturare anche il punto di vista maschile, che spesso latita quando si affrontano i problemi legati alla violenza sulle donne. Siamo giovani e vogliamo avvicinare giovani e adulti, allo scopo di sensibilizzarli e realizzare insieme molteplici attività, il più possibile integrate tra loro. Sfrutteremo i canali espressivi che maggiormente ci rappresentano: musica, danza e linguaggio video.

CITAZIONE
“…Con questo futuro grandioso,
non puoi dimenticare il tuo passato
quindi asciugati le lacrime, dico io
no donna, non piangere…”.

“…In this great future,
you can’t forget your past
so dry your tears, I seh
no woman no cry…”.

“No Woman No Cry”, Bob Marley and the Wailers, 1974

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IL NOSTRO TEAM


Sono un ragazzo di 26 anni, impegnato in molteplici forme d’arte, tra le quali il teatro e la giocoleria che considero mezzi di unione tra le persone. Nel corso della mia carriera ho potuto conoscere ed apprezzare, sotto il profilo artistico e soprattutto umano, artiste capaci di coniugare femminilità, creatività e tecnica ben superiore a quella maschile.

Sono una ragazza di 19 anni, quest’anno ho la maturità e come argomento della tesina ho scelto ”LA CONDIZIONE FEMMINILE”. Mi sono sempre interessata alla danza come mezzo di comunicazione interculturale, forma espressiva, occasione di incontro e condivisione tra donne. Ho partecipato al planetario flash mob “One Billion Rising”, insieme all’associazione Free Tribe.

Free Tribe è un’associazione giovanile di promozione sociale, nella quale siamo entrambi impegnati da diversi anni. Questa associazione lavora da dieci anni nel territorio della Provincia di Novara, organizzando numerose attività, tra cui il Festival ”Oleggio Free Tribe”, contenitore di musica, sport, eventi. La nostra associazione è sempre stata sensibile alla tematica delle violenze sulle donne.

Un drammatico evento avvenuto tre anni fa all’interno della nostra comunità, ha intensificato ulteriormente il nostro impegno sull’argomento. Si è tradotto, tra le tante iniziative, nella realizzazione di un cortometraggio che ha trattato il delicato tema dello stalking e che ci ha visto coinvolti direttamente.


LA NOSTRA IDEA IN POCHE PAROLE


Vogliamo conoscere e raggiungere il punto di vista maschile, che spesso latita quando si affrontano queste problematiche. Siamo giovani e vogliamo avvicinare altri giovani, allo scopo di sensibilizzarli e realizzare insieme molteplici attività il più possibile integrate tra loro, sfruttando i canali espressivi che preferiamo utilizzare: musica, danza e linguaggio video.

  • MUSICA – consideriamo la musica un potente mezzo di espressione e comunicazione. Durante le preselezioni delle band che parteciperanno al nostro Festival, ci concentreremo sui musicisti che hanno la possibilità di trasferire messaggi con la loro musica e che rappresentano potenziali punti di riferimento per il loro pubblico. Effettueremo delle video-interviste per raccogliere anche e soprattutto un punto di vista maschile.
  • DANZA – riconosciamo nella danza una doppia valenza: socializzante e terapeutica. Per quanto riguarda la prima vogliamo proporre un evento, prendendo spunto dal Flash-Mob dello scorso 14 Febbraio. Costruiremo una coreografia originale che coinvolgerà donne, uomini e associazioni del territorio. Grazie ad esso ci avvicineremo a diverse realtà e gruppi, per dar vita al nostro secondo obiettivo di valenza terapeutica.
  • VIDEO – realizzeremo un documentario che diventi la sintesi dei percorsi attivati con la musica e la danza.


CHE OBIETTIVI HA IL PROGETTO IN UN ANNO DA ADESSO?

  • Costruiremo una rete di contatti con associazioni appartenenti ad altri territori, sensibili alla tematica in oggetto. A tal fine utilizzeremo il Festival per entrare in contatto con gruppi musicali provenienti da buona parte dell’Italia, come già successo nelle passate edizioni. Inoltre chiederemo ai gruppi di diffondere capillarmente il nostro messaggio, con le parole di una nuova canzone, un pensiero o una frase pronunciata sul palco. Potranno così contribuire al nostro progetto, attraverso il loro sito e i social network.
  • Formeremo ed informeremo i cittadini, mettendo in luce le molteplici manifestazioni della violenza verso le donne e delle risorse del territorio attualmente presenti e quelle potenzialmente attivabili.
  • Realizzeremo un documentario che sappia sintetizzare in un unico prodotto video tutte le attività precedentemente elencate (interviste, danza, musica). Racconteremo attraverso immagini, parole, emozioni, come sarebbe il mondo se le nostre differenze si potessero circoscrivere esclusivamente ad X e Y.
  • Avvicineremo e supporteremo le persone soggette ad ogni tipo di violenza, servendoci di figure esperte e costruendo un gruppo che utilizzi con continuità il linguaggio della danza.


LE PRINCIPALI COSE CHE SERVIRÁ FARE PER REALIZZARE IL PROGETTO


  • Realizzare video-interviste per capire cosa pensano uomini e donne, non limitandoci alla violenza ma analizzando i rapporti di genere.
  • Ideare e produrre gadget (magliette, spille, pieghevoli, questionari) da distribuire durante gli eventi dedicati ai giovani: in primo luogo quelli realizzati dalla associazione Free Tribe di cui facciamo parte, ma anche altri eventi significativi che individueremo e in cui proporremo la nostra presenza.
  • Creare una banca dati delle associazioni e dei singoli interessati a lavorare con noi.
  • Formare un gruppo per realizzare una coreografia che parli delle donne e del loro corpo e che utilizzi la danza come elemento aggregante e in un secondo tempo terapeutico.
  • Organizzare una serie di incontri condotti da esperti in materia, per approfondire il quadro legislativo già esistente e le leggi in fase di approvazione, come la Convenzione di Istanbul.
  •  Reperire figure esperte per il percorso di assistenza alle vittime di violenza.
  • Scrivere una sceneggiatura, riprendere e montare un documentario supervisionati da esperti.


 

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