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Women In Action

TIPOLOGIA:  culturale/pedagogico, prevenzione

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PERCHÈ VOTARE IL NOSTRO PROGETTO?

Perchè ci proponiamo di cambiare il punto di vista sulla questione violenza sulle donne, in quanto crediamo che sia necessario prevenire oltre che rendere consapevole chiunque che ognuno di noi può agire per fermare questo fenomeno dilagante.
Perchè se le donne sanno che c’è una società consapevole che parteggia e sta con loro, al loro fianco, sentiranno maggior coraggio per liberarsi da soprusi e violenze.
Perchè noi vogliamo eliminare il problema alla radice insegnando, già ai più piccoli, che la violenza è sbagliata. Punto.
Perchè vogliamo eliminare il silenzio della società civile che imperversa su questo fenomeno.
Parola d’ordine: Liberarsi dall’omertà!

ABSTRACT
Far uscire dal silenzio il fenomeno e mostrarlo per ciò che è: un atto disumano di barbarie e inciviltà. Educhiamo nelle scuole e nelle piazze con metodi non formali, mediante sessioni di Teatro Sociale e Teatro dell’Oppresso dove il pubblico, cioè ognuno di noi, può interagire e cambiare le cose prima sul palco e poi nella vita vera. L’importante è capire che è possibile agire in prima persona e smettere di delegare o fingere di non vedere. Liberiamoci dall’omertà della violenza sulle donne!

CITAZIONE
“Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente.”
Mahatma Gandhi

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IL NOSTRO TEAM


Siamo un gruppo di giovani donne che, accomunate dall’esperienza del Servizio Civile Nazionale, credono che per fare e cambiare le cose sia necessario agire in prima persona. Un problema fondamentale su cui porre l’attenzione e l’azione è la violenza sulle donne e il cosiddetto femminicidio. Abbiamo un background nel campo dell’organizzazione di eventi di rilevanza sociale e culturale, in laboratori didattici nelle scuole e sul territorio per incentivare una cittadinanza attiva e consapevole.


LA NOSTRA IDEA IN POCHE PAROLE


Pensiamo che la prevenzione passi dall’educazione di ognuno di noi. L’idea è quella di educare mediante strumenti non formali, poichè crediamo sia di maggiore impatto e di più facile comprensione, al fine di dare via al cambiamento. Il metodo che verrà utilizzato è quello del Teatro Forum e Teatro dell’Oppresso: si tratta di sessioni teatrali con specifiche regole dove attori, non professionisti, propongono una scena con un finale tragico. Alla riproposta della scena stessa il pubblico sarà invitato a bloccare e sostituire uno dei personaggi così da fare qualcosa per capovolgere o almeno migliorare la situazione. Tramite queste rappresentazioni in scuole (a tutti i livelli), associazioni e piazze, chiunque potrà prenderne parte e capire il fenomeno della violenza sulle donne e quali sono le possibili soluzioni. Ognuno di noi può fare qualcosa.


CHE OBIETTIVI HA IL PROGETTO IN UN ANNO DA ADESSO?

Vorremmo che il progetto diventasse un servizio stabile e continuativo, mediante laboratori e sessioni teatrali ad hoc, per scuole e uffici giovani dei diversi territori, così da educare ad un futuro fatto di rispetto e parità.

Vorremmo, inoltre, che i partecipanti all’iniziativa siano incentivati dall’esperienza ad assumersi la responsabilità di agire in prima persona, attuando il medesimo percorso in altre realtà del territorio.


LE PRINCIPALI COSE CHE SERVIRÁ FARE PER REALIZZARE IL PROGETTO


  • Creazione del gruppo di lavoro e definizione delle priorità comuni sul tema da far emergere
  • Elaborazione della sessione teatrale mediante la discussione delle tematiche in brainstorming
  • Ricerca di scuole/associazioni/spazi dove portare laboratori e rappresentazioni


 

ID: 382604


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