Sessualità?ok ragazzi (non)facciamone un “dramma”

TIPOLOGIA:  cultura e società, prevenzione e salute, formazione, supporto e assistenza
Sessualità?ok ragazzi(non)facciamone un “dramma”

PERCHÈ VOTARE IL NOSTRO PROGETTO?
Intervenire culturalmente sul tema tramite il Teatro Sociale, favorendo l’espressione individuale in contesto di condivisione creativa in sinergia con interventi informativi di natura clinica è educare non solo alla sessualità in senso “funzionale” e “sicuro” ma anche al rispetto della diversità degli
orientamenti,delle culture,minare alla radice pregiudizi ,sensi di colpa,vergogna, discriminazioni di genere od in base all’orientamento sessuale,nonché sviluppare nei giovani abilità relazionali. Il fatto che l’attività si svolga nell’ambito dei CFP ha il pregio di raggiungere un numero maggiore di giovani potenzialmente più esposti al disagio informativo su questo genere di tematiche.
La rappresentazione teatrale mette in scena ciò che i ragazzi sanno,come lo sanno e di che tipo di informazione necessitano per vivere più consapevolmente e liberamente la propria sessualità. Da qui deriverà l’adeguatezza degli interventi futuri. L’intero progetto essendo altamente partecipato dai ragazzi stessi aumenta in modo notevole l’impatto e l’efficacia del messaggio educativo in
obbiettivo.

ABSTRACT
Il progetto mira a sciogliere le riserve dei giovani a comunicare il proprio vissuto emozionale: dubbi,timori,falsi miti riguardo la sessualità tramite il linguaggio teatrale. E’ scientificamente provato infatti che il TSC facilita lo sviluppo di abilità sociali per la prevenzione dell’HIV/AIDS e delle altre MST,la promozione dell’accesso ai servizi di diagnosi e cura, riqualificazione degli ambienti urbani,lo sviluppo della cittadinanza attiva, l’inclusione sociale.

CITAZIONE
“Non insegnate ai bambini
non insegnate la vostra morale
è così stanca e malata
potrebbe far male
forse una grave imprudenza
è lasciarli in balia di una falsa coscienza.”
Giorgio Gaber

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IL NOSTRO TEAM


Rientro per un soffio nel range di età dei partecipanti. Sono donna, mi caratterizzano gli studi in sociologia e l’intenzione stoica di portare a compimento una seconda laurea in servzio sociale per poter un giorno occuparmi professionalmente delle tematiche del disagio e della sua prevenzione, special modo in ambito giovanile.

LA NOSTRA IDEA IN POCHE PAROLE


Utilizzare il Teatro Sociale e di Comunità come opportunità per i giovani di rappresentare in prima persona il loro sentire in questioni legate alla sessualità e all’affettività, spesso condizionate da fattori di ordine culturale religiososociale. Il linguaggio teatrale si presta a forme espressive flessibili,creative piùvicine ai giovani con maggiore impatto ed efficacia del messaggio. Nell’era digitale la questione dell’imbarazzo è solo aggirata, forse amplificata e amplificato è l’isolamento dei giovani. Il web rimane certo un supporto utile ma solo in parte. Importante è ristabilire la capacità di comunicare sé stessi,la corporeità dei bisogni, dei disagi,il vissuto emozionale senza paure né vergogna.
Gli interventi informativi clinici saranno così mirati e il TSC costituirà una specie portale ”umano” d’accesso ai servizi socio-sanitari ,una chiave di lettura dei bisogni,uno strumento di diffusione di informazione corretta. Inseguito le attività del teatro potranno essere gestite dai ragazzi divenuti “esperti” in un ottica di “peereducation.”

CHE OBIETTIVI HA IL PROGETTO IN UN ANNO DA ADESSO?



Di qui ad un anno l’obbiettivo è che partendo dalla prima esperienza si possa replicare negli anni successivi,migliorata e gestita dai giovani stessi che divenuti ”esperti” si costituiscono come gruppo
semi-autonomo per proseguire le attività. Si passa da un ottica di impegno costruttivo del tempo libero ad una di auto-mutuo-aiuto con il supporto continuativo di figure adulte (educatori,sanitari,psicologi,a.s.) alle quali rivolgersi per interventi informativi e/o di sostegno. I giovani e il loro punto di vista siano protagonisti, gli operatori osservatori e “lettori”dei bisogni dei giovani, punti di riferimento poco invasivi, che il teatro funga da “portale d’accesso umano” ai servizi socio-sanitari del territorio sviluppando la capacità di relazionarsi tra Pari, con gli adulti, e con i presidi di prevenzione,diagnosi e cura sul territorio.

LE PRINCIPALI COSE CHE SERVIRÁ FARE PER REALIZZARE IL PROGETTO


  • Contattare operatori del Teatro sociale e concordare i temi su cui lavorare
  • Contattare insegnanti e direttori dei Centri di Formazione Professionale (target dei ragazzi destinatari del progetto) per tempi e spazi di realizzazione compatibili
  • Collaborare con gli educatori e gli operatori dei servizi socio-sanitari per concordare strategie più opportune di intervento pre/post
  • Tenere un diario delle attività
  • Individuare un’area adeguatamente attrezzata per lo svolgimento delle attività
  • Organizzazione del “saggio” con festa di chiusura dell’attività con coinvolgimento della comunità di appartenenza


 

ID: 030310


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