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Le donne: il motore della vita

TIPOLOGIA:  culturale/pedagogico, prevenzione, sicurezza/difesa, supporto/assistenza

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PERCHÈ VOTARE IL NOSTRO PROGETTO?
In Italia, sono stati fatti sforzi da parte del Governo, attraverso l’adozione di leggi e politiche, incluso il Piano di Azione Nazionale contro la violenza, ma questi risultati non hanno però portato a una diminuzione di femicidi o sono stati tradotti in un miglioramento della condizione di vita delle donne vittime di violenza.
Perchè votarare il mio progetto? Perchè credo che noi donne tutte insieme possiamo fermare questo fenomeno, occorre fiducia e io sono fiduciosa del fatto che dalle piccole idee e dalle piccole cose si possano sempre ricavare grandi cose, basta volerlo e basta crederci. Io ci credo in questo progetto e ho voglia di rendermi utile e di agire in concreto per prevenire e combattere il femminicidio.
Tutte insieme vittime e non vittime dobbiamo dire BASTA e riprenderci la libertà che ogni essere umano ha diritto di avere e mantenere!

ABSTRACT
Le storie dei femminicidi cominciano sempre con uno schiaffo. Un piccolo episodio di violenza che spesso viene sottovalutato nella speranza che non accadrà ancora. E invece lo schiaffo si ripete, più forte. Sempre. La violenza contro le donne rimane una delle più gravi e invasive barriere all’uguaglianza di genere. I governi devono prevenire, indagare e punire gli atti di violenza e garantire l’accesso delle donne alla giustizia e a rimedi effettivi per la violenza che hanno subito.

CITAZIONE
“Io sono me stessa. In tutto il mondo, non c’è nessuno come me. Tutto quello che proviene da me è autenticamente mia perché l’ho scelta da sola. Mi appartiene tutto di me stessa : il mio corpo, le mie sensazioni, la mia bocca, la mia voce, tutte le mie azioni, che siano per gli altri o per me. Possiedo le mie fantasie, i miei sogni, le mie speranze, le mie paure. Mi appartengono i miei trionfi e successi, tutti i miei fallimenti ed errori perché possiedo tutto di me e sono in grado di riconoscermi intimamente. In questo modo posso amarmi e diventare mia amica, in ogni mia parte. So che ci sono aspetti di me che mi confondono e altri aspetti che non conosco, ma fino a quando continuo a essere mia amica e a volermi bene, posso cercare coraggiosamente e con speranza delle soluzioni alle incertezze e posso trovare strade per conoscermi ancora meglio. In qualsiasi modo io appaia e mi esprima, qualsiasi cosa dica e faccia e qualsiasi cosa pensi e senta, in qualsiasi momento sono io, in maniera autentica. Se in seguito alcune parti di come appaio, di come mi esprimo e di come penso diventano sconvenienti, posso mettere da parte ciò che non va, tenere ciò che rimane e inventare qualcosa di nuovo al posto di ciò che ho scartato. Posso vedere, ascoltare, sentire, pensare, dire e fare. Possiedo gli strumenti per sopravvivere, per essere vicina agli altri, per essere produttiva, per dare un senso e un ordine là fuori nel mondo delle persone e alle cose al di fuori di me. Io possiedo me stessa e allo stesso tempo posso ideare me stessa. Io sono me e sono giusta.”
(Fonte: Virginia Satir, Selbstwert und Kommunikation, 1975)

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IL NOSTRO TEAM


Il team di questo progetto è composto da me stessa. Sono una giovane laureata in Giurisprudenza e praticante avvocato, molto sensibile e attenta al tema riguardante la violenza sulle donne. Vorrei nel mio piccolo, anche con il mio mestiere poter essere di aiuto e fare qualcosa di concreto per le donne vittime di violenza, sperando che al più presto questo fenomeno possa diminuire fino ad arrestarsi completamente.

LA NOSTRA IDEA IN POCHE PAROLE


La violenza maschile sulle donne è un fenomeno di pericolosità sociale in notevole aumento negli ultimi tempi. Tale violenza è spesso espressione di una diseguaglianza – ancora tutt’oggi molto sentita e presente – di potere tra donne e uomini, di cui il femminicidio è l’estrema conseguenza. Molto è stato fatto per far fronte a questo fenomeno, ricordiamo la Convenzione di Istanbul a livello europeo, il Piano di azione nazionale contro la violenza in Italia, la Legge n.66 del 1996 “Norme contro la violenza sessuale”, Legge n. 154 del 2001 “Misure contro la violenza nelle relazioni familiari”, Legge n. 38 del 2009 “Legge sullo Stalking” ma ancora tanto c’è da fare, considerato che il fenomeno della violenza sulle donne, compresa la violenza domestica, è in notevole aumento nel nostro Paese. La mia idea può essere espressa con un’unica parola, ossia : cooperazione nella lotta alla violenza. Cooperazione di tutti, donne vittime e non, uomini, Forze dell’ordine, Stato, medici e strutture ospedaliere e tutta la società in generale. Tutti possiamo e dobbiamo impegnarci nel fare qualcosa. Cito una frase che per me è molto significativa, “Sapere senza agire è peggio che non sapere niente. L’Azione vale già in quanto tale, qualsiasi sia il suo risultato”. Wang Yang Ming.

CHE OBIETTIVI HA IL PROGETTO IN UN ANNO DA ADESSO?



La violenza sulle donne è un problema grave in Italia e risolverlo è un obbligo internazionale. La chiave del contrasto alla violenza sulle donne in ogni sua forma deve consistere:

  • Nel cambiamento di cultura e mentalità;
  • Nell’ intervento dello Stato il quale ha il dovere di prevenire, contrastare e proteggere con politiche attive l’intera popolazione con il supporto e l’impegno delle Amministrazioni Locali;
  • Nella redazione di nuove leggi e revisione di quelle già esistenti. Occorrono leggi più severe che fungano da deterrente;
  • Nel conferimento di più fondi che consentano di poter realizzare in concreto un’attività di contrasto alla violenza e protezione delle donne già vittime della stessa, a livello locale e nazionale;
  • In una parità effettiva di diritti tra uomo e donna, in tutti i contesti sociali al fine di promuovere un livello di potere equo tra uomini e donne ;
  • In maggiori poteri d’intervento e di indagine delle Forze dell’ordine, con la creazione di nuclei speciali competenti e specializzati nella lotta e prevenzione alla violenza sulle donne;
  • In un’adeguata formazione di tutti coloro che lavorano con e per le vittime di violenza e minori;
  • In una maggiore sensibilizzazione e coinvolgimento anche nelle scuole e nelle università.


LE PRINCIPALI COSE CHE SERVIRÁ FARE PER REALIZZARE IL PROGETTO



Interventi tempestivi sul piano legislativo a difesa dell’incolumità delle donne che denunciano la violenza. Inoltre, la legge deve vietare l’affido condiviso tra i due genitori nei casi di violenza domestica perpetrata sulle donne e deve essere applicata come prassi l’affidamento esclusivo al genitore non violento;

  • Predisposizione negli uffici giudiziari di sezioni specializzate in materia di violenza di genere (stante il carico di lavoro per i giudici e la celerità con cui queste problematiche necessitano di essere affrontate e risolte);
  • Promozione e creazione di reti locali competenti e che garantiscano la presenza capillare sul territorio nazionale dei servizi pubblici e convenzionati, con finanziamenti regolari e continuati nel tempo;
  • Riconoscimento dei Centri Antiviolenza come Enti necessari a livello locale per tutelare e accogliere donne vittime di violenza e i loro figli;
  • Predisposizione di un meccanismo per cui ogni Regione abbia una sua Legge finanziata, anche attraverso i Fondi Sociali Europei che permetta alle amministrazioni locali di poter avere risorse adeguate per far fronte al problema e sostenere le politiche di contrasto, prevenzione e sensibilizzazione alla violenza;
  • Creazione di una Banca Dati che rilevi i dati riguardanti la violenza di genere a livello nazionale. Tali dati sono fondamentali per valutare l’entità del fenomeno e per poterlo combattere;
  • Rimozione degli ostacoli che incidono sull’occupazione femminile, quelli che permettono la disparità retributiva.


 

ID: 030204


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