SOSTIENICI

Voler(e) poter(e) amar(e)

TIPOLOGIA:  culturale/pedagogico, prevenzione

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PERCHÈ VOTARE IL NOSTRO PROGETTO?

Per ricercare nuove modalità di contatto con la persona, per trasmettere valori sociali ed umani attraverso la riflessione, la condivisione e lo scambio tra idee ed esperienze pratiche. La sola trasmissione di idee è passività, l’interazione permette ad ognuno di essere protagonista attivo e consapevole delle proprie scelte comportamentali. L’adolescenza rappresenta la fase dell’uomo in cui ci si avvia alla nascita e alla scoperta delle relazioni, significative in questa fase di ricerca di indipendenza, ma anche di punti di riferimento forti e diversi rispetto alla famiglia. La rottura di una relazione può provocare una forte scossa emotiva, in tal senso è bene aiutare la persona a superare con le proprie capacità e forze a superare i primi momenti difficili. Saper reagire a situazioni emotive forti permette di non crollare di fronte ad altre difficoltà della vita. Per questo proponiamo di offrire uno spazio guidato con spunti di riflessione teorici ed esperienziali su tematiche relazionali. Siamo immersi nelle relazioni e queste costituiscono l’argomento principale di “chiacchiere” fra adolescenti, è perciò importante costruire insieme degli spazi di condivisione guidati e personali per sviluppare ed integrare la capacità di riflettere e vivere le emozioni e le relazioni nel segno del rispetto della volontà altrui e della reciprocità del poter amare.

ABSTRACT
Il laboratorio offre riflessioni ed esperienze a partire da “Volere”, “Potere” e “Amare”. Si approfondiranno dinamiche emotive presenti nelle relazioni e nell’incontro dialettico tra “me e te”, sul condividere il “territorio del sé”, nelle dimensioni di conoscenza del volere, delle capacità di attuarlo, anzi che la sopraffazione e l’invasione del “territorio dell’altro”.L’esperienza dell’incontro nelle riflessioni e nel teatro vuole creare un luogo per poter volere, poter essere e poter amare.

CITAZIONE
““Non è il teatro che è necessario, ma assolutamente qualcos’altro. Superare le frontiere tra me e te: arrivare ad incontrarti per non perderti più tra la folla. Non nascondermi più, essere quello che sono. Almeno qualche minuto, 10 minuti, 20 minuti, 1ora. Trovare un luogo dove tale essere in comune sia possibile.”
J.Grotowski

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IL NOSTRO TEAM


Giovani “tendenti alla professione” nell’ambito del sociale…provenienti da formazione e settori lavorativi diversi (due psicologhe, una pedagogista e una futura assistente sociale), si sono incontrate con un motivo: uscire dai libri, per sperimentare la loro creatività e professionalità in progetti di costruzione del benessere sociale.
Partecipare a questo contest ci ha stimolato a riflettere sulle dinamiche emotive che avvengono nelle relazioni e nell’incontro dialettico tra “me” e “te”:  “Come raggiungere l’auspicabile condivisione del “territorio del sé” piuttosto che la sopraffazione e l’invasione del “territorio dell’altro”?”


LA NOSTRA IDEA IN POCHE PAROLE


L’augurio è che ogni persona possa voler e poter amare. Senza volontà, senza spazio, senza un altro non sarebbe possibile poter amare. L’amore è un sentimento ed emozione unica, irripetibile e a volte fortemente irrazionale, per questo è importante saper amare.
Il laboratorio si propone di offrire spunti di riflessioni e di esperienze intorno ai concetti di “Volere”, “Potere” e “Amare”.
Troppo spesso la logica dell’aut dicotomica tende ad eliminare l’ambivalenza, ma nella vita reale l’amore può essere un volto del potere e quest’ultimo un volto dell’amore. Rivalutare l’accezione positiva del potere, inteso come capacità di agire e di volere dell’uomo, acquisire la capacità di farne un uso che non lo opponga all’amore e fornire strumenti necessari ad acquisirlo e a difendersi da esso quando diviene un ostacolo o una minaccia alla volontà e alla realizzazione dell’altro, sono gli obiettivi preposti.  Gli incontri saranno suddivisi in una parte più propriamente riflessiva e un’altra sperimentale con giochi ed esercizi teatrali ispirati al Teatro dell’Oppresso di Boal, con una rielaborazione conclusiva.
Inoltre verranno predisposti degli spazi di consulenza individuali, oltre a queste attività di gruppo, per permettere un ascolto delle esigenze personali


CHE OBIETTIVI HA IL PROGETTO IN UN ANNO DA ADESSO?

  1. Offrire spunti di riflessione, di criticità, di dialogo, di scambio tra pensieri e ascolto su alcuni aspetti delle dinamiche relazionali, quali il volere, il potere, l’amore, facendo emergere punti di vista, significati e sensi sottesi comuni a questi elementi, ma distinti da un filo sottile. L’esercitazione al dialogo, all’ascolto e alla comunicazione risultano essere fattori fondamentali da sviluppare nella relazione umana.
  2. Sperimentarsi come parte attiva del laboratorio e simulare o provare differenti modalità di essere, di pensare e di agire, attraverso esercizi esperienziali a tema. Sollecitare l’empatia può favorire la comprensione dell’altro ed una maggiore accettazione di esso. Provare o simulare differenti soluzioni relative al tema suggerito non solo permette di “assaggiare” un’esperienza, ma può anche trasformarsi in esperienza stessa e quindi provocare cambiamenti reali.
  3. Esplicitare e condividere emozioni e vissuti verso un’alfabetizzazione sociale e emotiva. Riconoscere le proprie emozioni significa anche saperle maggiormente controllare, esprimere le proprie emozioni significa non reprimere se stessi.


LE PRINCIPALI COSE CHE SERVIRÁ FARE PER REALIZZARE IL PROGETTO


  1. Prendere contatti con le istituzioni scolastiche ed extra-scolastiche per presentare e far conoscere il progetto educativo da proporre ai ragazzi. L’adolescenza è la fase in cui il soggetto si sente maggiormente vulnerabile e impreparato a stati emotivi forti come l’amore.
  2. Reperire fondi a sostegno delle attività da svolgere
  3. Pubblicizzare il progetto attraverso differenti strumenti di comunicazione (locandine, mezzi mediatici, giornate informative, ecc.)
  4. Promuovere la conoscenza degli spazi di ascolto personali


 

ID: 510305


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