Caro papà volevo fare la calciatrice….

TIPOLOGIA: educazione e formazione, pregiudizi e prevenzioni, supporto e assistenza
Caro papà volevo fare la calciatrice….


PERCHÈ VOTARE IL NOSTRO PROGETTO?

Lo sport assume ormai un ruolo centrale nella vita di un bambino e un adolescente, dal momento che assicura uno sviluppo sia fisico che psicologico. Accresce infatti l’autostima,migliora l’autonomia ed è una fondamentale occasione di socializzazione. Per questo motivo è importante che i bambini possano sentirsi liberi di scegliere un’attività sulla base delle proprie inclinazioni e preferenze per costruire al meglio la loro identità e non siano condizionati da pregiudizi di genere. Allo stesso tempo è importante che la donna possa essere considerata un’atleta, un allenatore o un dirigente con le stesse potenzialità e qualità di un uomo, senza per questo perdere le caratteristiche di femminilità che la contraddistinguono.



ABSTRACT
Lo sport è fondamentalmente un territorio maschile. I dirigenti, gli allenatori e i giornalisti sportivi sono per lo più uomini. Cosa succede allora se una bambina (o un bambino) va contro i pregiudizi di genere ed esprime il desiderio di praticare uno sport socialmente associato al sesso opposto? I genitori e gli allenatori sono in grado di gestire squadre miste e valorizzare al meglio le caratteristiche di entrambi i sessi? Non esistono sport per genere sessuale esistono solo sport!

CITAZIONE

“La prima uguaglianza è l’equità”
Victor Hugo

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IL NOSTRO TEAM



Siamo tre ragazze che collaborano insieme da più di un anno per lo sviluppo di progetti educativi mirati ad interventi sociali specifici. L’equipe è formata da una psicologa, esperta in psicologia dello sport, una laureata in scienze motorie, specializzata in attività preventiva adattata e un’educatrice specializzanda in pedagogia.

LA NOSTRA IDEA IN POCHE PAROLE



Lo sport è fondamentalmente un territorio maschile. I dirigenti, gli allenatori e i giornalisti sportivi sono per lo più uomini. Cosa succede allora se una bambina (o un bambino) va contro i pregiudizi di genere ed esprime il desiderio di praticare uno sport socialmente associato al sesso opposto? I genitori sono in grado di indirizzare i propri figli verso uno sport sulla base delle loro inclinazioni e preferenze o si lasciano influenzare da pregiudizi di genere e standard sociali? E gli allenatori sono in grado di gestire squadre miste e valorizzare al meglio le caratteristiche di entrambi i sessi? Non esistono sport da maschi o sport da femmine, ma semplicemente sport.
Il nostro progetto si propone di affrontare il problema della pari opportunità in ambito sportivo. Attraverso il coinvolgimento di genitori, tecnici sportivi, insegnanti di educazione fisica e gli stessi ragazzi vogliamo creare dei progetti educativi mirati al superamento di barriere e pregiudizi di genere radicati nella società.

CHE OBIETTIVI HA IL PROGETTO IN UN ANNO DA ADESSO?


  • Sensibilizzare il mondo sportivo e i suoi attori verso l’importanza di politiche che sostengano pari opportunità nello sport a prescindere dal sesso di chi lo pratica.
  • Sensibilizzare e sostenere i genitori in un percorso educativo che li aiuti a valorizzare le inclinazioni dei propri figli piuttosto che assecondare gli stereotipi della società.
  • Predisporre iter formativi per gli insegnanti di educazione fisica e gli istruttori per sostenere percorsi sportivi che promuovano l’uguaglianza di genere e prevengano l’insorgenza di pregiudizi sessisti.
  • Sostenere attività sportive all’interno di squadre miste, affiancando dirigenti e allenatori in questo percorso
  • Selezionare un gruppo di bambini e bambine per la creazione di una (o più) squadre miste

LE PRINCIPALI COSE CHE SERVIRÁ FARE PER REALIZZARE IL PROGETTO


  • Attività di promozione nelle società sportive e nelle scuole per pubblicizzare l’iniziativa e raccogliere adesioni
  • Incontri di formazione con genitori,istruttori e insegnati di educazione fisica sui pregiudizi di genere e sull’impatto che questi hanno nella quotidianità
  • Role playing e focus group dedicati alla differenze di genere nel mondo sportivo
  • Selezione di un gruppo di bambini/adolescenti dai 9 ai 13 anni per la creazione di squadre miste, sulla base delle preferenze sportive espresse dagli stessi.
  • Ricerca spazi appositi dove poter svolgere le attività sportive


 

ID: 272205


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